ceramiche arancioni
ceramiche blu
ceramiche verdi
ceramiche bianche

Il laboratorio di Sergio e Simona, maestro e allieva, non costituisce semplicemente un luogo di produzione ma anche di elaborazione, ricerca, sperimentazione.
Tutti e due lavorano non con il tornio ma con il procedimento del colombino che implica un contatto fisico e mentale con l’argilla particolarmente intenso, nei tempi di una costruzione lenta e meditativa dell’opera. Le mani pensano la forma nel suo farsi, e la studiano, la modificano. Gli oggetti vengono realizzati secondo un’idea che, di volta in volta, può cambiare come se fosse suggerita dalla fisicità stessa della materia e del gesto. E’ per questo che Simona trasforma i suoi vasi in sculture, modificandoli nell’aspetto di corpi e frammenti di corpi, secondo un percorso che fa intuire la presenza di suggestioni autobiografiche. Il fuori e il dentro, strutture che combaciano e si completano, superfici lisce vibranti di venature sottili, configurano queste opere come metafore di possibili identità femminili. Sergio sviluppa una ricerca del vaso come elemento visivo e figurativo prima e più ancora che come oggetto. Vasi come contenitore, urna, sacello, dono, omaggio e mistero, modellati su forme essenziali, chiusi dai coperchi, senza altra decorazione che non sia quella delle sfumature e delle trasparenze proprie del RAKU. Alcuni ispirati all’interpretazione di antiche tradizioni, altri inventati sul filo dell’oscillazione tra ragione e istinto, i vasi di Sergio Meloni rimandano sempre ad un processo di relazioni che la forma intrattiene con la materia, tra natura e cultura.
Silvia Bordini